La tecnica di trattamento del terreno mediante la tecnologia Dry Deep Mixing, in parte sviluppata da Energy Soil, consiste nel consolidamento del terreno mediante l’immissione a secco di un legante in polvere con l’ausilio di innovativi sistemi di iniettori ad aria.

Il Dry Deep Mixing consiste nell’inserimento nel terreno di un utensile rotante su cui sono calettate delle eliche e/o pale miscelatrici, che assicurano la disgregazione del terreno ed il rimescolamento dello stesso cemento o calce idrata, iniettato con il solo utilizzo di aria compressa.
Il legante viene immesso nel terreno con attrezzature disposte in un container, caricato in automatico da un silo adiacente mediante una coclea, dalla quale il cemento viene spinto fino alla punta con il solo ausilio di aria compressa, secondo le quantità, i tempi ed il numero di cicli impostati sul pannello di controllo del sistema.

Il presupposto affinché possa avvenire la reazione di idratazione nel dry mixing è che il terreno sia immerso in falda o che comunque presenti un livello d’umidità sufficientemente elevato.
L’innovativa gestione del processo di immissione del legante e la totale assenza di reflui, consentono di individuare il Dry Deep Mixing come valido metodo di miglioramento dei terreni, utilizzabile in molteplici campi che spaziano dal miglioramento geotecnico, alla bonifica dei terreni con elevato potenziale alla liquefazione o alla cinturazione di siti inquinati.
Rispetto al trattamento colonnare tradizionale che prevede il mescolamento del terreno con boiacca cementizia (Wet Deep Mixing o Jet grouting), il sistema a secco prevede l’iniezione del solo legante, e quindi di volumi ridotti in quanto l’acqua per la reazione chimica è quella presente in sito: in tal modo il trattamento non produce nessun materiale in eccesso da movimentare e trasportare a discarica, ciò lo rende particolarmente idoneo per interventi in aree ambientalmente compromesse, ove quindi la gestione dei reflui prodotti dal Jet Grouting o dal classico sistema Wet DM, sono difficili da gestire e costosi da smaltire.
In presenza di terreni asciutti è comunque possibile immettere anche acqua, per garantire l’umidità necessaria all’attivazione delle reazioni chimiche di idratazione.


